“Abolizione IMU grave errore, risanare finanza pubblica è un dovere verso i nostri figli”, intervento alla Camera dei Deputati

Immagine 1Questo pomeriggio, sono intervenuto alla Camera dei Deputati: ogni volta si tratta di una grande emozione e un onore ancora maggiore.

L’oggetto dell’intervento sono state le Disposizioni per l’assestamento di Bilancio 2013.

Ecco il testo integrale e il video (clicca sul link) del mio discorso:

“In questa giornata politica caldissima, dove questo potrebbe essere il mio ultimo intervento da Deputato in Aula, ritengo un grande privilegio poter intervenire su un provvedimento così importante – l’assestamento di bilancio 2013.

Tuttavia, devo segnalare l’uscita dall’Aula del Vice Ministro on. Stefano Fassina. Peccato. ritengo che si tratti di una mancanza di rispetto evitabile. Gli atti oggetto di discussione dovrebbero essere al centro della sua azione nel Governo del Paese. Ciò detto, colgo l’occasione per ringraziare il sottosegretario on. Sesa Amici sempre presente a attenta al confronto in aula e nelle commissioni.

Nel merito. Con riferimento ai primi dati che emergono con forza dall’analisi del provvedimento si rimane basiti e in qualche modo intimoriti: emerge un chiaro e incontrovertibile peggioramento dei principali saldi di bilancio.

Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo accumulato:
- un saldo netto complessivo da finanziare pari a 24.880 milioni di euro
- un forte peggioramento delle risparmio pubblico consolidato di parte corrente
- un ricorso al mercato che evidenzia un peggioramento, rispetto alle aspettative, di oltre 19.709 milioni di euro

Le entrate dello stato calano vertiginosamente – per un importo pari a 14.520 milioni di euro – a causa delle minori entrate tributarie.

IN PARTICOLARE:

IVA – 10.548 milioni di euro
IMPOSTE DI REGISTRO, BOLLO E SOSTITUTIVE (tributi collegati alla vendita degli immobili) -2.711 milioni di euro
ACCISE PRODOTTI ENERGETICI – 4.178 milioni di euro
LOTTERIE E GIOCHI (spesso si immagina che possano rappresentare la panacea di tutti i mali) -343 milioni di euro

La spesa pubblica continua a crescere senza che si riesca ad arginare +16.586 milioni di euro

La crescita deve essere rivista al ribasso – 1,7% che pesa come un macigno sulla stabilità dei conti dello stato (DEF).

I motivi:

1) flessione di tutte le componenti della domanda
2) flessione delle stime inerenti l’occupazione
3) … la flessione della crescita è una naturale, ma drammatica, conseguenza di ciò.

Atti di particolare interesse:

In questo contesto ci siamo consentiti il lusso di concedere un “aiuto di stato” (difficile solo pensare di chiamarlo diversamente) ad una banca, MPS, che si vanta di esistere dal 1472:

Nello specifico si tratta di 2 miliardi di euro destinati al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari (DL 95/2012). Inutile piangere sul latte versato. Dobbiamo lavorare affinché ciò non si ripeta. Mai più.

Note positive:

- pagamento debiti pubblica amministrazione (tuttavia, ancora oggi, non se ne conosce la reale entità – interrogazione presentata da sottoscritto aspetta ancora risposta nella commissione competente)
- contrazione interessi passivi 1.311 milioni di euro (conseguenza del miglioramento dello spread rispetto agli anni precedenti, soprattutto grazie all’intervento della banca centrale europea – anche in questo caso ho presentato un’interrogazione in commissione per conoscere il risparmio conseguito nel 2013)

Per finanziare la spesa pubblica si aumenta lo stock del debito – titoli pubblici passano da 24.000 milioni di euro alla incredibile cifra di 98.000 milioni di euro.

Tale incremento è dovuto sostanzialmente ad un maggiore fabbisogno non inizialmente preventivabile, al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e all’accantonamento di liquidità per garantire, nel 2014, emissioni di titoli senza la pressione di difficoltà correnti e imminenti in corso d’anno.

- fino a quando i mercati ci consentiranno tale atteggiamento?
- fino a quando il sistema potrà reggere?
- fino a quando ce la sentiremo di continuare a far finta di niente?

Il Decreto Legge 102/2013 che ha cancellato la prima rata dell’IMU è un provvedimento recessivo – a sostenerlo sono i più autorevoli economisti di fama nazionale e internazionale. Personalmente ritengo che sia stato un grave errore di cui stiamo già pagando le pesanti conseguenze ben rappresentate nel progetto di assestamento in commento.

Il peso del debito pubblico ingenererà effetti oggi poco definibili per le future generazioni…

Oggi abbiamo un governo che è sull’orlo del baratro a causa dell’effetto dirompente di chi mette al centro gli interessi particolari di un uomo, Silvio Berlusconi, rispetto all’interesse di un’intera comunità e di un Paese ormai in ginocchio.

Non voglio entrare nel merito politico della discussione con ad oggetto l’IVA. Faccio semplicemente notare che con l’attuale imposizione fiscale le entrate dello stato arretrano pesantemente. Non oso immaginare l’ulteriore effetto recessivo sulle stesse derivante dall’aumento dell’iva che pare oggi, aimè, ineludibile.

L’assestamento di bilancio fotografa un’Italia in recessione. Possiamo far finta di niente? Possiamo dare la colpa all’Europa? Possiamo incolparci l’un l’altro in questo solenne e autorevole consesso?
La risposta è possiamo, ma niente ci restituirà la speranza e ci consentirà di uscirne. Per farlo occorre coraggio, determinazione e orgoglio. Dobbiamo smettere di sottovalutare la gravità della situazione che stiamo vivendo. Alla base di tutto occorre un linguaggio di verità e comportamenti improntati alla responsabilità e al rispetto delle istituzioni.

Ritengo che il nostro sforzo, volto al risanamento della finanza pubblica, se riusciremo a lavorare con passione e dedizione non sarà vano. Non è perché ce lo chiede l’Europa che dovremmo farlo, ma perché c’è lo impone il rispetto del futuro dei nostri figli”.

 

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