Legge sull’omicidio stradale: siamo a un passo dal traguardo

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Questa sera, al Teatro Pacini di Pescia, sarà presentata la Onlus che porta il nome di Massimo Massimi, scomparso lo scorso ottobre in un tragico incidente stradale. A causa degli impegni parlamentari, non potrò essere all’iniziativa.

Ho scritto una lettera per confermare la vicinanza alla famiglia Massimi e a tutte le persone che hanno lavorato per l’approvazione del reato di omicidio stradale.

Cari amici,

per prima cosa, intendo scusarmi sinceramente per non poter essere presente alla nascita della fondazione intitolata a Massimo. I lavori parlamentari mi impediscono di essere con voi questa sera, ma vi assicuro che con il cuore, con la mente e con ogni pensiero sono al vostro fianco.

Vorrei rivolgere un saluto affettuoso a Massimiliano, che in questi mesi così difficili non si è mai arreso e ha combattuto, giorno dopo giorno, in modo pacato, ma tenace e fermo, perché la memoria di Massimo non venisse mai meno; perché certe tragedie non si ripetano più e per l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di omicidio stradale.

Non per una vana sete di vendetta, né per una ragione personale (la legge non può essere retroattiva e non sarà applicata al caso specifico), ma per Giustizia. Questo spirito che ha animato i famigliari di Massimo e le tante persone a loro vicine, rappresenta l’esempio più straordinario di amore disinteressato, di solidarietà e di coraggio.

Le Istituzioni, i cittadini e tutta la nostra Comunità devono stringersi in un abbraccio ideale e promuovere, insieme, una vera cultura della legalità e del rispetto, facendosi carico della questione e proponendo soluzioni concrete.

Occorrono strumenti normativi più adeguati, in grado di arginare il problema e di intervenire tempestivamente con sanzioni efficaci. Troppi incidenti mortali sono provocati da persone alla guida sotto l’effetto di stupefacenti o con un tasso alcolico oltre i limiti consentiti dalla legge.

La battaglia per l’approvazione del reato di omicidio stradale è un impegno serio, che abbiamo assunto di fronte alle centinaia di persone che volevano bene a Massimo, ai suoi genitori e a tutto il territorio, riunito nella piazza di Ponte Buggianese lo scorso 16 novembre, in occasione della Giornata nazionale delle vittime della strada.

Abbiamo portato a Roma la voce forte e determinata di quella piazza, abbiamo chiesto al governo di fare presto, perché non si poteva attendere oltre. Il presidente Renzi ha accolto il nostro appello, ha parlato con Massimiliano e gli ha garantito l’impegno per favorire un rapido iter del provvedimento. Oggi siamo davvero a un passo dal traguardo: la nuova normativa, nei giorni scorsi, è stata approvata dal Senato.

Dobbiamo dire grazie alle associazioni che, in tutta Italia, hanno lavorato per centrare questo obiettivo, alla famiglia di Massimo, e a tutte quelle di tanti, troppi, giovani morti sulle nostre strade.

Andiamo avanti, non ci fermiamo! Siamo convinti che puntando sulla prevenzione e sull’educazione scolastica, ovvero affrontando la questione alla radice, il problema possa essere estirpato. Dobbiamo compiere il passo decisivo e vincere questa battaglia di civiltà.

Quando un ragazzo di appena 17 anni viene privato all’affetto dei suoi cari non ci sono spiegazioni, non sono possibili giustificazioni di alcun tipo. Niente e nessuno potrà alleviare il dolore per la scomparsa di Massimo. Ma abbiamo il dovere e l’obbligo morale di costruire un paese più giusto e realizzare, insieme, una reale cultura della legalità.

Se avremo la forza, come ha fatto la famiglia Massimi, di non cedere alla vendetta e alla rabbia, ma di provare a costruire piuttosto che a distruggere, avremo davvero fatto onore alla memoria di Massimo e al suo straordinario sorriso.

Voglio rivolgere il mio più sincero incoraggiamento per l’attività della Onlus e per ogni progetto futuro: sono al vostro fianco in questa sfida ambiziosa e avvincente.

Un abbraccio forte,
Edoardo

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