“La priorità è il lavoro” intervista su Valdinievole Oggi

299519_250836251636045_798937513_nOnorevole Fanucci, che emozioni pensa che proverà a entrare alla Camera dei Deputati? Ci è già stato e in quale occasione?

“Rappresentare gli italiani in Parlamento è un grande onore e un grandissimo orgoglio. Allo stesso tempo, si tratta anche di una forte responsabilità, soprattutto in una fase economica così complessa per il Paese.
Affronterò questa sfida con l’umiltà, la sobrietà e lo spirito di servizio che mi hanno sempre contraddistinto, continuerò a impegnarmi mettendoci la faccia per provare a risolvere i problemi delle persone. Ritengo che la politica sia lavoro al servizio della propria comunità e impegno civico: andrò a Roma con questo spirito e con l’entusiasmo dei miei 30 anni appena compiuti.
Mi è già capitato di “solcare le porte” del Parlamento, di recente lo scorso 11 febbraio quando ho preso parte, nella Sala della Regina di Montecitorio, a un incontro con Giorgio Napolitano, il presidente della Camera Gianfranco Fini, l’onorevole Luciano Violante e il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. E’ stata una grande emozione e un onore partecipare a un evento con interlocutori così importanti”.

Ha già trovato una sistemazione a Roma? Andrà in albergo o in una casa?
“Al momento sto ancora cercando un monolocale in affitto, magari in periferia, dove risiedere e da utilizzare come punto di riferimento durante gli impegni parlamentari. A Roma, i mezzi pubblici sono efficienti, per cui potrò spostarmi senza troppe difficoltà anche da fuori città”.

Quando pensa di tornare a Montecatini: tutti i fine settimana o quando gli impegni lo consentiranno?
“I lavori in Parlamento mi occuperanno soprattutto dal martedì al venerdì, dunque sono certo che le occasioni per tornare in Valdinievole non mancheranno.
Mantener vivo un rapporto costante col territorio è il primo impegno che ho assunto durante la campagna elettorale, perché soltanto in questo modo potremo sconfiggere l’anti-politica e il clima di sfiducia che si respira nel Paese.
Attraverso le primarie siamo riusciti a introdurre un cambiamento dal basso e siamo tornati ad appassionare le persone. Da queste consultazioni deriva, oggi, una grande responsabilità, che mi incoraggia al dialogo con gli elettori e con il territorio da cui sono stato scelto”.

A che punto è l’iter della consegna delle sue deleghe al sindaco? Parteciperà alla discussione e all’approvazione del bilancio?
“Quando sono stato eletto, ho restituito informalmente tutte le deleghe di assessore. Nei giorni scorsi, il sindaco mi ha chiesto di mantenere, almeno fino all’approvazione del bilancio, il ruolo in giunta su questa materia.
Devolverò il compenso dell’incarico ad associazioni no-profit del territorio, si tratta di una questione di principio e di una valutazione etica: la Politica deve offrire un’immagine di sobrietà”.

Qual è il primo impegno che l’attende in Parlamento? Racconti come sarà la sua prima giornata.
“Lunedì è stata la mia prima vera “giornata romana”. Alle 11 ci siamo riuniti con gli altri parlamentari toscani poi, alle 14.30, i deputati e i senatori eletti per il Partito Democratico hanno avuto un incontro con Pier Luigi Bersani. E’ stata l’occasione per iniziare a discutere della complessa situazione politica e delle decisioni impegnative di cui dovremo farci carico nei prossimi giorni, a cominciare dall’elezione del Capo dello Stato. Il 15 marzo è convocata la prima seduta del nuovo Parlamento, quindi procederemo con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato”.

Con quale mezzo andrà normalmente alla Camera?
“Col treno: i collegamenti fra Roma e Firenze sono piuttosto rapidi. Si tratta di un mezzo di trasporto veloce ed ecologico, dunque il migliore per raggiungere la capitale. In città non utilizzerò mai l’automobile, piuttosto cercherò di muovermi a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, per non rimanere imbottigliato nel traffico e per spostarmi senza troppe difficoltà. Roma è una città bellissima: rinunciare alle quattro ruote e arrivare a destinazione a piedi sarà un piacere”.

Voterebbe la fiducia a un governo Bersani-Grillo? E a uno tecnico di transizione? E a una grossa coalizione Pd-Pdl?
“Il risultato delle elezioni ci consegna un Parlamento senza una maggioranza chiara. Il delicato compito di nominare il prossimo governo spetta al Presidente della Repubblica: ritengo che svolgerà questo ruolo con la serietà e l’equilibrio che lo hanno sempre contraddistinto e che tutti gli italiani gli riconoscono.
Su alcune questioni programmatiche, penso alla riforma delle legge elettorale o al taglio dei costi della politica, auspico che siano possibili intese col M5S. E’ necessario ricercare una convergenza su alcune questioni care anche al movimento di Beppe Grillo e recepire le richieste che arrivano dai cittadini che hanno scelto il voto di protesta. Tuttavia, fra il Partito Democratico e il movimento di Beppe Grillo rimangono differenze programmatiche sostanziali. Il Pd è convinto che ci sia bisogno di più Europa, non il contrario, e anche sul tema della Tav, la distanza fra la nostra posizione e quella del M5S è significativa: per il Pd l’alta velocità è un’opera irrinunciabile al fine di rendere il Paese più moderno ed efficiente.
Personalmente escluderei un accordo col Pdl, perché troppe volte il partito di Berlusconi ha dimostrato di essere ostile al cambiamento e alle riforme di cui l’Italia ha urgente bisogno.

Qual è la prima cosa di cui si vorrebbe occupare in Parlamento per il suo territorio?
“La priorità oggi è il lavoro. Dobbiamo sviluppare le nostre eccellenze e riconoscere loro la giusta statura affinché possano solcare i palcoscenici internazionali.
Il turismo può dare vita ad un circolo virtuoso di interessi e vantaggi economici, con ricadute positive su tutto l’indotto. La miglior risorsa che abbiamo è proprio la qualità del nostro territorio: penso al Parco di Collodi, alle Terme (non solo quelle di Montecatini, ma anche quelle di Monsummano), così come andrebbe valorizzato meglio il polo turistico di Pistoia e la montagna pistoiese.
A Montecatini abbiamo dimostrato di saper fare squadra aggiudicandoci il Mondiale di ciclismo che si terrà nel 2013. La paternità dell’idea è del sindaco Bellandi che, per ottenere il successo della città, ha deciso di proporre una candidatura unitaria di tutta Toscana. Nel 2013, così, avremo a disposizione un brand dal fascino incredibile, una vera e propria calamita per i media internazionali.
Il mio primo atto da candidato in Parlamento è stato inviare una lettera a tutti i sindaci della provincia, al fine di iniziare un percorso condiviso con l’obiettivo di raggiungere risultati comuni. Dobbiamo proseguire su questa strada, coinvolgendo le Istituzioni, i cittadini e le associazioni attorno ai Mondiali di ciclismo, perché si tratta di un’occasione unica e da non perdere. Il nostro territorio deve ripartire da qui.
Allo stesso tempo, non possiamo dimenticarci del lavoro manifatturiero, della Breda, delle aziende che ruotano attorno a Quarrata e a Monsummano, distretti che hanno fatto il bene del nostro territorio, ma che adesso sono in difficoltà. Sarò al loro fianco per affrontare la crisi, non con annunci populistici, ma studiando i temi caso per caso e con l’aiuto dei sindacati. Vogliamo andare a Roma per mettere in risalto l’importanza di queste realtà per la Toscana e per l’Italia”.

Come pensa di mantenere stretti i contatti con la gente che l’ha votata nel suo territorio?
“Nei mesi scorsi annunciai, una volta eletto, l’intenzione di aprire una sede dove potermi confrontare con le persone: intendo non venir meno a questa promessa. Oltre a questo, utilizzerò i tanti circoli del Pd della nostra Provincia come sedi territoriali di riferimento, dove mi recherò personalmente per confrontarmi con i cittadini e ascoltare le loro proposte.
E’ finito il tempo della cooptazione, è giunto il momento di metterci la faccia e di rispondere del proprio operato in prima persona. Ai cittadini ho fornito il mio numero di cellulare e il mio indirizzo di posta elettronica, in modo che possano contattarmi in qualsiasi momento e chieder conto del mio operato. L’Italia sta attraversando una fase molto delicata della propria storia: occorre il contributo di tutti, per superare la crisi e uscire, insieme, dalle difficoltà. Basta con una Politica auto-referenziale e che risponde soltanto a sé stessa. Il voto delle ultime elezioni ha dimostrato chiaramente che gli elettori vogliono il cambiamento e un atteggiamento diverso da parte dei propri rappresentanti. E’ nostro dovere non venir meno a questa istanza”.

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