“Così vogliamo rilanciare la crescita e il Paese” (Il Dubbio 14 ottobre 2016)

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Il testo del mio intervento sul quotidiano “Il Dubbio” sulla Nota di aggiornamento al Def, il Documento di Economia e Finanza.

“La nota nota di aggiornamento del DEF conferma, con coerenza, determinazione e responsabilità, gli obiettivi di rilanciare la crescita e l’occupazione perseguiti fin dal giorno dell’insediamento. Dopo una profonda recessione che ha colpito l’Italia nel periodo 2009-2013, l’Italia è tornata a vedere la luce in fondo al tunnel. La crescita del Pil prevista per il prossimo anno è dell’1 per cento, 1,3 per cento nel 2018 e 1,2 nel 2019.

La nota di aggiornamento alla Documento di Economia e Finanza ci rende più credibili ed autorevoli agli occhi dei nostri interlocutori nazionali ed europei. La nota, senza discostarsi significativamente da previsioni diverse, riporta numeri prudenziali riguardo allo scenario economico italiano dei prossimi tre anni.

Il governo prosegue nell’obiettivo di riduzione delle tasse portato avanti fin dall’insediamento e, allo stesso tempo, conserva l’attenzione ai conti pubblici e al rispetto delle regole europee.

Attraverso la nota di aggiornamento si compie una fotografia accurata della situazione attuale, ma c’è di più. Il governo presenta i punti nodali della manovra di bilancio e attribuisce, analiticamente, un peso specifico alle singole azioni di cui è composta.

Tre i pilastri principali:

Disinnescare le clausole di salvaguardia ereditare dai governi precedenti per 15,1 miliardi;
Innescare un progetto di sviluppo legato ad investimenti e competitività per 4,2 miliardi;
Investire in un “pacchetto sociale” di 3,1 miliardi contenente misure di contrasto alla povertà includendo pensionati e categorie svantaggiate.

La manovra, complessivamente, vale oltre 24 miliardi di euro e garantisce un impatto forte nell’economia reale, cioè nella vita degli italiani, delle imprese e delle famiglie. Non si tratta di una scommessa avventurosa, ma di un progetto serio di finanza pubblica. In numeri: 2% deficit/pil per una crescita attesa di 1 punto percentuale. Il Parlamento ha autorizzato il superamento della soglia di indebitamento fino ad un massimo del 2,4%. Per rendere idea degli effetti in termini reali vorrebbe dire poter investire 7,7 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Paese ed affrontare al meglio il fenomeno migratorio.

Ci aspettiamo effetti importanti: l’obiettivo è incoraggiare i consumi interni e sostenere la fiducia dei risparmiatori che oggi accumulano, senza investire. Per questo, è decisivo proseguire con la riduzione della pressione fiscale, un’azione che deve essere portata avanti con serietà e prospettiva.
Il macigno del debito pubblico che ci portiamo sulle spalle, eredità delle generazioni politiche precedenti alla nostra, non può e non deve essere sottovalutato. Allo stesso modo, teniamo conto dei vincoli comunitari, ma senza rinunciare alla battaglia in sede europea per modificarli. A Bruxelles non chiediamo flessibilità, chiediamo rispetto, in un quadro dove problematiche nazionali emergenziali, come il sisma e come i migranti, necessitano risposte straordinarie. Il terremoto richiede risposte rapide all’emergenza, scuote le nostre coscienze e ci impone di agire, in fretta, per mettere in sicurezza il Paese. Il progetto “Casa Italia” non è un’idea, ma un progetto concreto che aspetta solo di essere realizzato.

Il tema dei migranti, invece, riguarda tutta l’Europa, ma certamente l’Italia è investita dalla questione con più forza. Abbiamo salvato molte vite e molte altre ne dovremo salvare nei prossimi anni: è un orgoglio che rivendichiamo. Serve, da parte delle istituzioni di Bruxelles, uno scatto in avanti, perché da soli non siamo più in grado di gestire un’ondata migratoria epocale come quella in corso. L’Europa non sia solo burocrazia e regole, ma riacquisti una dimensione ideale e coraggiosa. Il nostro non è un appello, è un grido d’allarme”.

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